Nato nella città campana di Sorrento l’11 Marzo 1544, Torquato Tasso divenne famoso per essere un poeta, drammaturgo italiano del Cinquecento. Principale scrittore in età della Controriforma, nonché l’autore di uno dei maggiori capolavori del poema epico del Cinquecento, la Gerusalemme liberata.
Iniziò gli studi presso i gesuiti di Napoli fino al 1554. Seguendo suo padre, illustrissimo letterato, comincia una lunga serie di viaggi e spostamenti che ne caratterizzano tutta la vita. Si trasferì da Roma a Venezia, Padova e Bologna, tutte città in cui strinse contatti con membri delle nobiltà e delle corti italiane.

L’attività letteraria sotto la famiglia d’Este
Nel 1565 viene chiamato alla corte di Ferrara, prima come cortigiano di Luigi d’Este, e poi del duca Alfonso d’Este. Qui gli vengono affidati compiti di rappresentanza e, soprattutto, culturali, nel quale inizia un periodo di grande attività letteraria.
Nel 1573 Tasso compone l’ “Aminta”, ricalca il genere drammatico della favola pastorale di genere bucolico e quello cortigiano. Narra, infatti, la storia del pastore Aminta, innamorato della ninfa Silvia che però lo rifiuta. Nello stesso periodo, nel 1575, termina la composizione della “Gerusalemme liberata”.

La Gerusalemme Liberata
Una delle più famose opere di Torquato Tasso, fu la Gerusalemme Liberata, un poema eroico che ha come tema la prima crociata. E’ un racconto plurale in cui i due schieramenti sono completamente separati: da un lato i crociati sostenuti dall’intervento divino, dall’altra i pagani sostenuti dalle forze infernali.
Nel descrivere i protagonisti del racconto il Tasso si distacca dalle raffigurazioni abituali dei poemi cavallereschi, creando dei personaggi ricchi di contraddizioni ed incertezze. Tasso scrive il suo poema, pregno di riferimenti religiosi, ed è ossessionato dall’idea che l’opera non sia corretta dal punto di vista teologico, tanto da autoaccusarsi eretico. Il tribunale dell’Inquisizione però lo giudica innocente.

Dubbi e tormenti
Tuttavia è ossessionato dall’idea di aver scritto un poema non allineato ai dettami religiosi della Controriforma al punto da sottoporre l’opera al giudizio di revisori e critici. Il suo malessere cresce. Si allontana da Ferrara per farvi ritorno nel 1579, quando aggredisce il duca durante il suo matrimonio.
Di fronte a questo nuovo eccesso, Tasso venne rinchiuso in un ospedale per pazzi, in cui rimane fino al 1586. Nonostante la difficoltà del periodo, portò alla luce numerose opere come le Rime e la maggior parte dei Dialoghi. In questo periodo viene anche pubblicata, a sua insaputa, la Liberata, cosa che gli provoca grande disagio perché la considerava ancora in fase di revisione.

Ultimi anni di vita
Abbandona Mantova nel 1587 per trascorrere gli ultimi anni della sua vita a Napoli e poi a Roma. Qui compie un profondo lavoro di revisione del suo poema che pubblica in versione definitiva nel 1593 con il titolo di “Gerusalemme conquistata”. Muore a Roma nel 1595.
Federica.