Nasce il 5 Marzo 1922 a Bologna, Pier Paolo Pasolini uno degli intellettuali più importanti e versatili del secondo dopoguerra. Dotato di un’eccezionale versatilità culturale, si distinse in numerosi campi, lasciando contributi come cineasta, pittore, romanziere, linguista, traduttore e saggista non solo in lingua italiana, ma anche friulana.
Attento osservatore dei cambiamenti della società italiana dal secondo dopoguerra sino alla metà degli anni Settanta, suscitò spesso forti polemiche e accesi dibattiti per la radicalità dei suoi giudizi, assai critici nei riguardi delle abitudini borghesi e della nascente società dei consumi. Il suo rapporto con la propria omosessualità è stato al centro del suo personaggio pubblico.

L’arrivo a Roma
Dopo aver seguito nell’infanzia gli spostamenti del padre, si laurea in Lettere nell’Università di Bologna. Nel 1943 si trasferì nel paese materno in Friuli, con la madre e il fratello minore Guido, e vi rimase fino al 1950 quando fuggì a Roma a causa dello scandalo della sua omosessualità. Nella capitale ci rimase fino alla sua morte.
Da questo momento la sua vicenda biografica coincide appieno con la tumultuosa attività dello scrittore, del regista e dell’intellettuale. La sua caratteristica più evidente sarà la sua poliedricità, cioè il suo dedicarsi a diverse forme d’arte. Scrisse romanzi, poesie, saggi di critica letteraria, opere teatrali, fu sceneggiatore e regista di cinema, traduttore e giornalista.

Le fasi della sua carriera
La sua carriera può essere suddivisa in 2 fasi. La prima fase è legata al simbolismo e all’impegno civile e ideologico, nella quale domina il tema dell’adolescenza divisa tra purezza e maturità peccaminosa.
La seconda invece coincide con la moderna civiltà industriale. In essa viene valorizzata la carica positiva e vitale del popolo, mettendo in discussione anche la letteratura, incapace di soddisfare i nuovi bisogni della società di massa. Ecco perché in questa fase ricorrerà al cinema.

Pasolini scrittore
Il Pasolini scrittore, della prima fase, produsse molteplici raccolte letterarie poetiche, tra cui “La meglio gioventù”, “Le Ceneri di Gramsci”, “Il canto popolare” e la più importante “Poesie a Casarsa”, raccolta di liriche in dialetto friulano con corrente autobiografica della sua giovinezza.
Una delle opere che fece più scalpore fu “Ragazzi di vita” in quanto l’argomento trattato fu l’omosessualità e la prostituzione maschile. Ricevette per questo molti attacchi e polemiche. Anche il linguaggio fu originale per l’uso misto di dialetto romanesco e italiano borghese.

Pasolini regista
Dal 1961 si dedico alla cinematografia e teatrale, seconda fase della sua carriera. realizzò una serie di film che suscitarono scalpore e scandalo. Il suo primo film come regista e soggettista fu Accattone, vietato ai minori di 18 anni, suscita polemiche.
Pasolini dirige moltissime pellicole, praticamente una all’anno, ottenendo moltissimo successo. Il lavoro di regista lo fa girare parecchio tra India, Africa e Medioriente.

Ultimi anni di vita
Pier Paolo Pasolini muore assassinato il 2 novembre 1975, a 53 anni. Dell’omicidio verrà accusato Piero Pelosi, un giovane che racconta di essere stato adescato da Pasolini alla stazione Termini di Roma, con un approccio di tipo sessuale.
Federica.
Personaggio notevole, davvero
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